“La Biblioteca Apostolica Vaticana è dotata di un abbondante e prezioso, anzi inestimabile patrimonio librario, per metterlo a disposizione degli studiosi, nelle diverse fasi della consultazione, della lettura, del riscontro e della sintesi conclusiva”.
Papa Paolo VI nel Discorso nel V centenario della Biblioteca Apostolica Vaticana
La documentazione storica attesta l’esistenza nel IV secolo di uno Scrinium, che doveva essere sia la biblioteca sia l’archivio della Chiesa latina, mentre un documento del 784 (sotto il pontificato di Adriano I) parla del bibliothecarius Teofilatto. Lo Scrinium papale andò comunque disperso nel XIII secolo e le successive raccolte librarie, di cui esiste un inventario realizzato durante il papato di Bonifacio VIII (1294-1303), subirono gravi perdite dopo la sua morte in seguito ai continui spostamenti,a Perugia prima, poi ad Assisi e infine ad Avignone. In Francia, Giovanni XXII (1316-1334) avviò una nuova biblioteca, in parte confluita nel Seicento in quella della famiglia Borghese e ritornata con questa nel 1891 alla Santa Sede.Fu l’umanista e bibliofilo Tomaso Parentucelli (papa dal 1447 al 1455 con il nome di Niccolò V) il primo a concepire l’idea di una biblioteca moderna, realizzando una consistente raccolta di antichi codici e liberalizzandone nel 1451 la consultazione a studiosi ed eruditi in una sala al pianterreno del Vaticano annessa al cosiddetto Cortile dei pappagalli. Passata dai 350 codici della biblioteca avignonese ai 1200 registrati alla morte di Niccolò V, quella collezione costituì il primo nucleo della futura biblioteca.L’istituzione ufficiale della Biblioteca apostolica vaticana risale a papa Sisto IV e alla bolla Ad decorem militantis Ecclesiae del 15 giugno 1475. Subito dopo, il 18 giugno, ebbe inizio l’attività del suo primo gubernator et custos: il precettore umanista Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina dal suo paese natale Piadena, da cui dipendevano tre collaboratori e un legatore. La nuova biblioteca raccolse i manoscritti, i codici, i fondi, le raccolte di Sisto IV e dei suoi predecessori: 2500 opere (divenute 3500 sei anni dopo), distribuite in quattro sale (la Bibliotheca Latina e la Bibliotheca Graeca per i testi nelle rispettive lingue, la Bibliotheca Secreta per quelli esclusi dalla consultazione e dal prestito esterno, la Bibliotheca Pontificia che fungeva da archivio) decorate con un ciclo di pitture realizzate da Melozzo da Forlì, Antoniazzo Romano e dai fratelli Domenico e David Ghirlandaio.
Lucica Bianchi
Oltre 4.000 antichi manoscritti appartenenti alla biblioteca Apostolica Vaticana a portata di click.
NTT DATA Corporation, fornitore di soluzioni IT a livello mondiale, ha annunciato la realizzazione di un nuovo applicativo per la navigazione e la consultazione dell’archivio digitale online della Biblioteca Apostolica Vaticana, raggiungibile a questo indirizzo. Le immagini, in alta definizione, saranno visualizzabili attraverso uno speciale visore sviluppato da NTT DATA grazie alla tecnologia proprietaria per l’archiviazione digitale AMLAD™. Questo visore, dotato di interfacce per diverse tipologie di dispositivi tra cui i tablet, renderà accessibili a livello globale le immagini nitide di questi manoscritti unici al mondo.
CONSERVAZIONE DIGITALE – NTT DATA è stata scelta dalla Biblioteca Apostolica Vaticana per partecipare ai suoi progetti di conservazione digitale. Il progetto è stato lanciato il 20 marzo 2014, quando i due partner hanno firmato un contratto iniziale di quattro anni per la digitalizzazione di circa 3.000 documenti entro il 2018. Inoltre, utilizzando la tecnologia AMLAD™, NTT DATA ha creato l’infrastruttura necessaria per l’archiviazione a lungo termine, la preservazione e la visualizzazione degli esemplari in formato digitale. Attualmente, NTT DATA sta ottimizzando la propria tecnologia di gestione dei metadati con l’obiettivo di sviluppare – entro la fine dell’anno – una funzione di ricerca efficace per l’archivio digitale della Biblioteca Apostolica Vaticana. “Siamo entusiasti di ammirare questi antichi manoscritti in formato digitale ad alta risoluzione, oggi resi prontamente e ampliamente accessibili agli utenti di tutto il mondo”, ha commentato Toshio Iwamoto, Presidente e CEO di NTT DATA. “Continueremo a mettere a disposizione le nostre soluzioni IT per il progresso della ricerca in diverse discipline accademiche e soddisfare la curiosità delle persone per questi manoscritti unici”.
FAR CONOSCERE I TESORI DELL’UMANITA’ – “Abbiamo accolto volentieri la collaborazione di NTT DATA per favorire l’ulteriore sviluppo del progetto di digitalizzazione dei nostri manoscritti utilizzando le tecnologie innovative sviluppate da NTT DATA”, ha spiegato Monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. “In questo modo sviluppiamo ulteriormente la nostra missione di rendere sempre meglio conosciuti e approfonditi i tesori dell’umanità qui conservati, in uno vivo spirito di universalità: l’universalità del sapere e l’universalità delle collaborazioni e intese con istituzioni e società di ogni angolo del mondo”. Il nuovo sistema di archiviazione digitale della Biblioteca Apostolica Vaticana potrà essere consultato anche attraverso il portale allestito da Digita Vaticana, fondazione affiliata alla Biblioteca che si propone di raccogliere fondi per sostenere i progetti di conservazione della Biblioteca.
LA BIBLIOTECA ”DEI PAPI” – La Biblioteca Apostolica Vaticana, la “biblioteca dei Papi”, è situata nella Città del Vaticano. Fondata da Papa Niccolò V Parentucelli (1447-1455) nell’antico palazzo quattrocentesco dei Papi, verso la fine del Cinquecento è stata trasferita nel Salone Sistino, voluto da papa Sisto V Peretti (1585-1590) al piano superiore di un nuovo edificio costruito a delimitare a nord il Cortile del Belvedere. La sede attuale, dal pontificato di Leone XIII Pecci (1878-1903) sino a oggi, comprende anche altri edifici contigui nei quali la Biblioteca ha dovuto espandersi per poter ospitare le ulteriori acquisizioni e donazioni dei suoi cinquecento sessant’anni di storia. Ricca di 82.000 manoscritti, di 100.000 unità archivistiche, di un milione e 600.000 libri a stampa (di cui 8.700 incunaboli), 400.000 tra monete e medaglie, 100.000 tra stampe, disegni e matrici e 150.000 fotografie, la Biblioteca conserva una documentazione immensa della storia e del pensiero dell’umanità, della letteratura e dell’arte, della matematica e della scienza, del diritto e della medicina, dai primi secoli dell’era cristiana sino ai nostri giorni, nelle più svariate lingue e culture dall’estremo oriente all’occidente dell’America precolombiana e un fondo umanistico di straordinaria ricchezza.