BIOGRAFIA DI IRIS BATTISTINI Affascinata sin da bambina dalla poesia, Iris Battistini, che vive e lavora a Cesena come impiegata presso l’Ausl Romagna, ha cominciato a scrivere e a pubblicare poesie nell’età adulta. Ha pubblicato quattro raccolte di liriche: Il dono di credere, Le parole che mi suggerisci, Fino alla luna e Come una prima neve con la Società Editrice “Il Ponte Vecchio”. Sue poesie sono pubblicate nell’Antologia Il dolce canto della poesia, Canto d’amore alla luna e Sogno d’un mattino di primavera della Casa Editrice SD Collezioni, nell’Antologia Nostalgia di Itaca della Casa Editrice Liminamentis. La partecipazione nel 2014 al suo primo concorso a Poeti Poesia con la poesia “Tra le mie braccia” dedicata al padre, le ha aperto la porta alla collaborazione con la Casa Editrice Pagine in pubblicazioni di poesie nella Collana Sentire, nell’Eclusiva Ancore 7 Autori e prossima è la pubblicazione di poesie nella nuova Collana di Poeti Contemporanei 4 Autori Vibrazioni Sue poesie sono pubblicate anche su numerose riviste letterarie.
QUESTO AMORE
Questo amore rischiara questa mia sera
Questo amore mi salva se,
al di là delle stelle,
un qualche Dio non ci sarà
CON OCCHI DI BIMBA
Vorrei ogni volta
accarezzare il tuo giovane bel viso
Ma ogni volta sei sempre tu
soltanto le mie vecchie ossa
accarezzare con tutte le sfumature delle tue parole
ed io resto lì a contemplarti immobile
con occhi ancora di bimba
VIENI QUI
Vieni nel mio silenzio
Vieni qui che ti abbraccio e vivo
NON POSSO PIU’ DIRTI ·
Non posso più dirti
del colore dei miei giorni
o di notti senza sogni e senza stelle
Non deve posarsi un’ombra sui tuoi occhi
se talvolta t’accadrà di ricordarmi
DOMANI
Domani non sarà notte
Già sento in cima aprirsi la porta
e l’onda calda de tuo sorriso
mentre salgo senza fatica le scale
Domani
RESTERAI
Resterai
Resterai per sempre
Come un qualcosa di bello e di buono
Come un infinito lontano
SOLO IL SOLE
Son di lucciole i tuoi occhi
e hai il grano tra i capelli
Sulle guance son papaveri
e hai il miele sulle labbra
Sul tuo sorriso,
solo il sole,
a illuminare,
il mio bimbo,
la sua mamma
Iris Battistini
I COLORI DELLA TUA VITA
Appesi ai filari delle stanze
i colori della tua vita
la sera prima dell’alba decidi il colore del giorno
Ti vesti d’ambra e d’avorio
di bacche e mirtilli e,
dei boschi, indossi ogni sfumatura
Ed è soltanto tua quest’arte,
tessere armonie fra mille colori e se pizzo,
seta o organza,
e di di collane, orecchini e fermagli,
se di perle di luna o di mare
E sulla soglia dei giorni
lì dove degli altri l’incanto ti attende,
appari in un incedere fiero e sicuro
e l’ornamento tuo reale:
un cappello ogni giorno d’un sempre nuovo colore;
così bene così bene
t’adorna le guance vellutate di cipria d’ardesia,
i tuoi occhi di stelle,
i capelli di grano lucente intarsiati di sole
Son di lucciole i tuoi occhi
e hai il grano tra i capelli,
sulle guance son papaveri
e hai il miele sulle labbra
Sul sorriso, solo il sole,
a illuminare,
il mio bimbo,
la sua mamma Iris Battistini
dal “Dono di credere”
NESSUN ALTRO COLORE
Una colomba
Un cigno
Un giglio
Il latte
La neve
E nessun altro colore, Alda
E’ nostra l’allegria di queste valli, di questi monti, Norma
Sappiamo tutti i colori dell’anno
Sappiamo dell’uva e delle ciliegie,
dei larici e delle ginestre,
dei pavoni e delle sorgenti,
delle bacche e del melo selvatico
Sappiamo della pioggia e della neve
e di tutte le cose buone lungo la strada di Collina di Pondo
E il tuo terrore delle frane
Non scomparire nell’azzurro,
restami vicino come ora nel silenzio
se chiudo gli occhi ti guardo
LASCIATEMI SOLA
Lasciatemi sola che ho molto da fare ora.
Ora devo sdraiarmi,
chiudere gli occhi,
andare da lui e vivere.
…e scoprirsi a guardarlo
con occhi nuovi…
di sole ed acqua
il suo volto
tutto l’azzurro
nelle mani
dall’altra parte
dell’oceano
e così vicino
che potrei toccarlo
Gli porterò ciliegie
e fragole di bosco
Limpida
nell’azzurro
suo sorriso
si specchierà
l’ultima solitudine
La più cara
Sapevo che c’eri
e mi amavi
Ma non riuscivo,
nel sogno,
a vederti
A MIO PADRE
Tra le mi braccia
ti ho portato lassù,
babbo,
nel punto più alto
della collina
e quel peso
troppo lieve
di te
ho sparso nel vento
Ed ora sono vuote
le mie mani
e tu sei
in nessun luogo
e sei ovunque
come a me
la viva luce
del tuo ultimo
dolcissimo sorriso
COME IL CORALLO
Il tempo,
non ti porterà
via da me
perché anche tu
sei ormai
il mio tempo
ed un mio luogo
sei
come il corallo
nella profondità
del mare
E guarderò la neve
come fossero i tuoi occhi
Ai bimbi sorriderò
come fosse il tuo sorriso
E’ così
che io torno a te
che, seppur distante,
sei linfa chiara
che nutre la mia mente
E gli ultimi miei passi
il mio ultimo respiro
porteranno anche il tuo volto
..e scoprirsi a guardarlo
con occhi nuovi…
di sole ed acqua
il suo volto
tutto l’azzurro
nelle mani
dall’altra parte
dell’oceano
e così vicino
che potrei toccarlo