
2019- il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, genio italiano universalmente riconosciuto e archetipo dell’uomo del Rinascimento. L’Italia ma anche tanti Paesi del mondo hanno celebrato il Maestro con un ricco calendario di eventi, manifestazioni, pubblicazioni.
La LEGGE 12 ottobre 2017, n. 153 così recita nelle Finalità: “La Repubblica, nell’ambito delle sue funzioni di promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica nonche’ di salvaguardia e valorizzazione della tradizione culturale italiana e del patrimonio artistico e storico della nazione, a essa attribuite dalla Costituzione, celebra i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e di Raffaello Sanzio e i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, che ricorrono, rispettivamente, negli anni 2019, 2020 e 2021”.
Inoltre, all’Art. 2 La costituzione del Comitato nazionale “Leonardo da Vinci 500” leggiamo: “(…) iniziative culturali per la divulgazione e la diffusione della
conoscenza della vita e dell’ opera di Leonardo da Vinci, anche con riferimento al settore della formazione scolastica, dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, dell’università e della ricerca, tenendo conto degli eventuali riflessi della sua opera in ambito internazionale(…)”
In quest’ottica è nata la collaborazione con la Romania, con alcuni soggetti e istituzioni che hanno incluso nel loro programma la diffusione dell’opera di Leonardo da Vinci, nonché l’importanza che il Maestro del Rinascimento ha rinvestito sulla storiografia dell’arte rumena.
All’interno di queste collaborazioni, di ampio respiro si è dimostrata ad essere quella con la Rivista rumena “Mozaicul” -editata in Craiova-e con lo studioso di Leonardo, Andrei Paleolog. Da questa collaborazione inoltre, sono nate delle traduzioni ed interviste che riproduciamo qui in forma elaborata; il Giornale I tesori alla fine dell’arcobaleno resta a disposizione per produrre il materiale integrale, qualora fosse richiesto.

Leonardo 500 in Romania
(versione in lingua italiana)
Il 2019 è stato l’ Anno commemorativo di Leonardo da Vinci. A 500 anni dalla morte del genio italiano, la sua vita, opera e personalità sono state ricordate in tanti paesi europei e non solo.
La Dott.ssa Lucica Bianchi, referente per la Provincia di Sondrio (Lombardia) del Comitato Internazionale “Leonardo da Vinci Immortal Light ” e Project Manager della Società Artec Event (Italia) si è impegnata a segnalare e promuovere le due facciate della Rivista “MOZAICUL” n. 9 (250/2019), Rivista di cultura ed informazione stampata nella città di Craiova (Romania).
Dall’ampio articolo pubblicato da Mozaicul sappiamo che l’opera vinciana ha costituito oggetto di studio per alcuni rinomati intellettuali rumeni della prima metà del secolo scorso, come Panait Mosoiu o V. G. Paleolog.
Quest’ultimo, appassionato ricercatore e studioso vinciano, ha lavorato più di 25 anni alla traduzione in rumeno del celebre “Trattato della Pittura”, opera postuma di Leonardo, raccolta e pubblicata dall’allievo prediletto Francesco Melzi intorno al 1540.
La traduzione in rumeno a cura di V.G. Paleologo è apparsa prima nel 1947, una seconda edizione nel 1971. Queste traduzioni sono state sottolineate dalla dott.ssa Bianchi durante la conferenza tenuta il mese di gennaio del 2019 presso il Palazzo Cesiano Racovita di Bucarest.
qui il link dell’evento :
https://facebook.com/events/s/da-vinci-de-la-stiinta-la-arta /313555609249826/?ti=cl
Nell’intervista sostenuto per la Rivista Mozaicul la dott.ssa Bianchi ha sottolineato come la semplice proiezione della copertina del “Trattato” abbia suscitato “non solo stupore ma anche ammirazione” tenendo conto che nessuno dei presenti in sala aveva conoscenza della traduzione in rumeno dell’opera vinciana.
“È un vero peccato che questo tipo di avvenimenti culturali siano stati messi nel dimenticatoio” ha detto la Bianchi.
Nello stesso intervista è stato esposto il largo interesse accordato oggi a Leonardo, lo scienziato dotato di un’insaziabile curiosità, accompagnata da un’attenta osservazione della Natura, un vero precursore dell’Uomo Rinascimentale, del Rinascimento italiano ed europeo.
La sua opera scientifica insieme a quella artistica sono riferimenti molto importanti per la Cultura e la Civiltà moderna. L’argomento è stato ampiamente sviluppato dalla dott.ssa Bianchi nella pubblicazione del 2019 della Società di Scienze e Ricerche Storiche di Bucarest.
L’opera pittorica vinciana rimane la parte più importante per la storia dell’arte occidentale. Le sue osservazioni sulla Natura, le sue raccomandazioni scientifiche sull’uso del colore, della luce, la tecnica dello “sfumato” sono altrettanti argomenti per la ricerca e lo studio delle tecniche pittoriche vinciane.
Nell’articolo firmato da Andrei Paleolog nello stesso numero di “Mozaicul”, la lettura e la traduzione del “Trattato della Pittura” sono imposte come una necessità dettata dal collegamento tra l’arte rumena e quella europea.
Dedicato ad alcune precisazioni in merito alla traduzione rumena del “Trattato”, l’intervento di A. Paleolog offre una moltitudine di preziose informazioni in riferimento alla passione del Traduttore, che ha studiato in profondità “il caso Leonardo da Vinci”(vedi Introduzione al Libro di pittura di Leonardo da Vinci, Bucarest, 1947).
È sottinteso che il V.G. Paleolog ha studiato attentamente le traduzioni realizzate in francese, tedesco e inglese ma anche quelle in polacco e russo, con la consapevolezza di essere lui stesso annoverato tra i “traditori traduttori”. Forse per questa ragione, che la traduzione di Paleolog ha conosciuto due versioni: quella del 1947- molto fedele dal punto di vista lessicale, mentre la seconda versione del 1971 appare più “moderna” per facilitare la lettura anche a chi oggi si approccia per la prima volta all’opera di Leonardo.
Un notevole risultato ottenuto grazie alla passione, impegno e dedizione che lo studioso Paleolog ha sempre dimostrato nei confronti di Leonardo.
È da sottolineare dunque l’iniziativa della Rivista “Mozaicul” di riportare all’attenzione di tutti questa eccezionale traduzione in rumeno del “Trattato della Pittura”, come dimostrazione della considerazione verso i valori dell’Intellettuale Rumeno nel contesto europeo. (Per altri dettagli e informazioni sull’Anno Leonardo500, scrivete alla mail lucicastudiocultura@gmail.com)
(Versione in lingua francese di Andrè Paleolog)
Nombre de pays européens ont honoré cette année, la création artistique mais surtout la hauteur d’esprit de Léonard de Vinci né il y a 500 ans.
Artec Event (Italie) aimerait signaler les très intéressantes pages publiées au mois d’octobre (n° 9 (250) 2019) par la revue culturelle roumaine Mozaicul de Craiova. Grâce à cette publication, nous apprenons avec bonheur que Leonard de Vinci fut sujet et objet d’études pour certains intellectuels roumains de la première moitié du XXème siècle (Panait Moșoiu ou bien V. G. Paleolog). Passionné de l’œuvre de Leonard de Vinci, ce dernier a mis 25 ans pour traduire le Traité de peinture qui fut publié en roumain en 1947 et en 1971. Madame Lucica Bianchi (référent régional du comité „Leonardo da Vinci 500”) a rappelé cela lors de la conférence qu’elle a donnée en janvier 2019 à Artsmark Bucarest. Dans l’interview qu’elle a accordée à la revue Mozaicul, elle affirme : «devant la couverture du «Traité de la peinture» publiée en 1971 que j’ai projeté en préambule à mes propos, la réaction du jeune public présent ne s’est pas laissée attendre : admiration, mais aussi étonnement de n’avoir jamais entendu parler de cette publication. Dommage, donc, que cette prouesse intellectuelle due à V. G. Paleolog soit aujourd’hui pratiquement oubliée». Dans cette même interview publiée par la revue de Craiova, madame Bianchi a pris soin de souligner combien l’«esprit scientifique» de Leonard de Vinci, la curiosité qui l’a animé et la précision de ses observations furent le prélude nécessaire aux grands bouleversements qu’a pu connaitre notre civilisation à partir de la Renaissance. Au-delà des spéculations et du romanesque qui entourent sa vie, l’esprit de Leonard reste une référence et un solide pilier de la civilisation moderne. «D’ailleurs, selon Lucica Bianchi, l’œuvre scientifique de Leonard de Vinci qui constitue une découverte des dernières décennies, va de pair avec celles de l’artiste peintre qu’il fut». Madame L. Bianchi a développé ses observations en ce sens dans la publication de la Société pour la Recherche historique de Bucarest.
https://www.ceeol.com/search/article-detail?id=787342
Pourtant, ce qui reste et restera comme œuvre primordiale de L. de Vinci, c’est sa création picturale. Pour mieux appréhender cette démarche, nul ne peut faire abstraction des réflexions vinciennes rassemblées dans son célèbre Trattato sur la peinture. Dans les pages de cette même revue, André Paleologue explique largement pourquoi la lecture et la traduction de celui-ci apparurent nécessaires aux yeux de nombreux intellectuels européens de la fin du XIXe et du début du XXe siècle. Dans son article Quelques précisions nécessaires concernant la version en roumain du «Traité de la peinture», il raconte l’aventure de cette traduction-passion qui a imposé une rigueur et une étude approfondie de grande envergure du «cas de Vinci ». Il a fallu pour V. G. Paleolog prendre note et parcourir des traductions réalisées en français, en allemand, en anglais, en polonais et en russe et accepter, en toute âme et conscience, qu’il soit lui aussi rangé, en tant que traducteur et selon l’adage «traduttore traditore», parmi les «traîtres » ! Ce fut la raison pour laquelle, en roumain, le Trattato de Leonard de Vinci connut deux versions : une première (1947) très respectueuse du contenu mais aussi de la forme (en utilisant le vocabulaire du roumain ancien) et une seconde (1971) en essayant de moderniser le plus possible la phrase et la terminologie afin de rendre le texte vincien accessible aux lecteurs de notre temps.
Cette audace et cette prouesse intellectuelles qui honorent l’intelligence littéraire roumaine, seraient dues, pourquoi pas, à l’admiration que suscite constamment et encore à ce jour l’esprit vincien. Nous devons saluer une fois de plus l’excellente initiative de la revue Mozaicul qui attire notre attention sur l’intérêt que les Roumains ont voué à Léonard de Vinci.
Pour encore plus de détails, adressez-nous vos questions via e-mail lucicastudiocultura@gmail.com
(versione in lingua rumena)
În acest an jubiliar marcat de cei 500 de ani de la nașterea lui Leonardo da Vinci, numele genialului italian est onorat în mai multe țări europeene. Doamna Lucica Bianchi – referent titular al Comitetului international „Leonardo da Vinci 500” – manager al societàtii Artec Event (Italia) – își face o datorie semnalându-vă cele două pagini consacrate percepției operei vinciene în România publicate de către revista craioveană Mozaicul (nr. 9 (250) 2019). Grație acestei reviste aflăm că opera leonardescă a constituit obiect și subiect de studiu pentru câțiva intelectuiali români din prima jumătate a secolului trecut, cum ar fi Panait Moșoiu sau V. G. Paleolog. Acesta din urmă, pasionat scrutător al operei vinciene, a trudit mai bine de 25 de ani la traducerea în românește a celebrului Tratat despre pictură apărut, mai întâi în 1947 și, apoi, în 1971. Aceste veritabile evenimente culturale au fost amintite de către domna L. Bianchi cu ocazia conferinței susținute în luna ianuarie la Palatul Cesianu Racoviță din București (http://newsletter.artmark.ro/artsmart-issue-469/index.php). În interviul acordat revistei Mozaicul a subliniat că simpla apariție pe ecran a copertei Tratatului despre pictură a stârnit «nu numai mirare dar și admirație» cu atât mai mult cu cât nimeni în auditoriul tânăr prezent nu avea cunoștiință de această performanță intelectuală trecută : « Păcat că asemenea evenimente de anvergură culturală europeană au fost date uitării ! », va sublinia L. Bianchi.
In cadrul aceluiași interviu, doamna Bianchi a expus interesul ce este acordat astăzi «omului de știință» Leonardo da Vinci care, animat de o insatiabilă curiozitate dublată de o înaltă precizie a observațiilor, s-a dovedit a fi un adevărat precursor al Renașterii italiene. Lăsând de o parte speculațiile emise cu privire la opera și viața sa romanescă, Leonardo rămâne una din referințele cele mai importante ale civilizației moderne. Opera sa «științifică» – revelație recentă – este, probabil, tot atât de importantă ca cea «artistică» ! Remarca a fost larg argumentată de către L. Bianchi in publicația din acest an a Societății de Științe și Cercetări Istorice din București.
În ciuda acestor noi evaluări, marea reușită a lui Leonardo da Vinci rămâne opera sa picturală. Pentru a cântări demersul creativ al acestui pictor fără de egal, numeni nu mai poate face abstracție de observațiile și recomandările sale privind arta picturii înmănunchiate în ceea ce este considerat a fi Tratatul vincian despre pictură. În articolul semnat de Andrei Paleolog în același număr al revistei Mozaicul, lectura și traducerea Tratatului în limba română s-a impus ca o necesitate dictată de conectarea artei autochtone la cea din ce în ce mai modernă a Europei occidentale. Consacrată unor „precizări cu privire la versiunea românească a Tratatului despre pictură”, intervenția lui Andrei Paleolog oferă un număr de informații prețioase referitoare la pasiunea traducătorului, care a studiat cu amănunțime „cazul de Vinci” (vezi Introducere în Cartea despre pictură a lui Leonardo da Vinci, București, 1947). De la sine înțeles, V. G. Paleolog a analizat traducerile realizate în limbile franceză, germană și engleză, dar și cele în polonă și rusă, având pe deplin conștiința de a fi la rândul sâu catalogat printre „trădători” conform dictonului bine cunoscut : „traduttore traditore”. Este poate și explicația pentru care traducerea lui V. G. Paleolog a cunoscut două variante : prima (1947) – foarte respectuasă din punct de vedere lexical, traducătorul utilizând vocabularul scrierilor vechi românești – și o a doua (1971), mult modernizată atât din punct de vedere al lexicului cât și al topicei utilizate, tocmai pentru a facilita lectura celor de azi. O asemenea îndrăzneală și totodată performanță intelectuală și literară se datorează mai întâi de toate pasiunii manifestate atât ieri cât și astăzi pentru opera vinciană.

Se impune, astfel, salutată inițiativa revistei Mozaicul de a scoate din uitare traducerea de excepție a Tratatului despre pictură care pune în evidență odată în plus importața pe care o acordă valorilor europeene intelectualitatea românescă.
Alte detalii și informații legate de anul jubiliar „Leonardo da Vinci 500”, notați, vă rugăm, link-ul : lucicastudiocultura@gmail.com
Lucica Bianchi