Eccomi di nuovo cari amici! Siete pronti per ripartire?
Vi stavo raccontando di quanto ero bella e prospera…Ma la mia prosperità termina con l’arrivo della dominazione grigiona: un periodaccio se pensiamo che è stato segnato dal Sacro Macello-1620- e, in generale dai dissidi tra cattolici e protestanti. Tanto per cambiare, ho fatto la differenza: prima di tutto entro i miei confini tutti erano cattolici… va bene, c’era il medico protestante, Ettore Guarinoni, ma era di origini morbegnesi, quindi non contava. E poi, nessun talamonese ha partecipato ai fatti-fattacci del Sacro Macello.
Non mancano i momenti curiosi: e chi se lo dimentica il processo alle Gatte Pelose? (1)
Da quei momenti, si fa più stretto il legame tra i talamonesi e la religione, tanto che anche le idee della Rivoluzione francese stentano a diffondersi. Questo è il commento del Turazza a proposito di quanti parteciparono a quell’importante evento: “…avidi ciarloni che con il vessillo dei Diritti dell’uomo passano sul sangue fraterno e sulle distruzioni.” Morale della favola, da noi scoppiò una sommossa antigiacobina sedata con la violenza, una fucilazione e condanne ai lavori forzati (1798).
Di quei momenti ci rimane , comunque, una traccia. Era inverno e faceva freddo; dei soldati di Napoleone si trovavano nei pressi della chiesa dell’Assunta a Morbegno e, per scaldarsi, stavano per bruciare una statua della Madonna. Caso volle che passasse da quelle parti un talamonese che barattò un carro di legna con la preziosa scultura che ora possiamo ammirare nella chiesa parrocchiale: la Madonna di legno!
Ed è stato anche il momento di Francesca Scanagatta. Una furesta, direte voi. Certo, era milanese, ma sposò Celestino Spini. Che centra? Di curioso c’è che il loro matrimonio finì sui giornali col titolo: “Il matrimonio di due tenenti” Sveliamo il gossip: Francesca, al posto del fratello, frequentò una scuola militare austriaca e divenne tenente. Combatte nell’esercito asburgico contro Napoleone fino a quando venne scoperto-una spifferata di suo papà- che era una donna. Il marito, invece, fu l’ultimo della famiglia nobiliare Spini a risiedere qui, era ufficiale dell’esercito napoleonico…che dire, un intreccio degno di un romanzo.
Ci salutiamo amici miei, e ci sentiamo alla prossima puntata!
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(1) Le gattane dei brucchi avevano infestato campi e prati distruggendo i raccolti. Per debellarle venne istituito un processo e una volta condannati, gli animaletti vennero “invitati” a lasciare Talamona passando su comode passerelle appositamente costruite per far loro raggiungere la zona del Tartano.
rubrica curata dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “G.Gavazzeni”, secondaria, primo grado