TALAMONA 12 dicembre 2012 incontro con poeti locali
LETTURE COLLETTIVE POESIE E CANZONI
Dicono i poeti che solo la poesia ispira la poesia. Credo che la poesia sia nata prima della scrittura, infatti le prime forme di poesia erano orali come gli antichissimi canti di pace, di amore, di armonia. Poi, via via che la poesia si evolve, si libera da schemi obbligati per poi diventare pura forma di espressione che si fonda sulle dimensioni musicali del linguaggio, sui ritmi, gli accenti, le sonorità per trasmettere contenuti ed evocare suggestioni ed emozioni. Il linguaggio poetico, sia nelle sue forme codificate da secoli sia in quelle più libere, è in grado di cogliere e di dare voce a esigenze profonde dell’uomo, mescolando in modo indissolubile scrittura, senso del ritmo, musicalità della parola, rivelazione di particolari significati. Proprio questi particolari significati andremo a scoprire questa sera insieme a un gruppo di poeti che tutti conosciamo perché sono nostri compaesani, un gruppo di poeti che magistralmente ci condurranno nel percorso di scoperta del messaggio di pace e di armonia che i versi da loro composti e recitati racchiudono. Sono solita dire che la poesia è la sorella della musica, che la poesia fa rima con la musica e dunque avremo anche il piacere di sentire cantare e suonare colui che viene chiamato il menestrello sondriese, Angelo Coppelli, che a molti sarà capitato di incontrare passeggiando per le vie del centro di Sondrio. Uomini come lui si incontrano nelle più rappresentative piazze del Mondo oppure nelle antiche strade della città. Uomini come lui si incontrano, si sentono suonare, cantare, portare, per quanto sia possibile, l’armonia e la gioia di vivere nelle nostre anime, nelle nostre case.
Così Lucica Bianchi, Assessore alla Cultura di Talamona, nel suo discorso introduttivo prima di lasciare spazio proprio ad Angelo Coppelli che ha avuto l’onore di aprire la serata offrendo agli astanti un primo assaggio della sua arte. Un brano suonato col flauto di Pan, quello fatto con canne in ordine di lunghezza, un brano suonato mentre sullo schermo alle spalle scorrevano immagini di pace, armonia, gioia e serenità. Le sue esibizioni (anche cantate di brani molto famosi come BLOWIN’IN THE WIND di Bob Dylan della quale Coppelli ha proposto anche un adattamento in italiano) hanno continuato ad intervallare, nel corso di tutta la serata, le letture dei poeti, che proponevano almeno due brani ciascuno, principalmente, inni alla pace e alla concordia anche in riferimento agli spiacevoli fatti che sono avvenuti nel Mondo come il dramma dei disperati che annegano in mare, l’attacco terroristico a Parigi.
Ad aprire poi la serata tra il gruppo di poeti è stata Anna Barolo con i brani IL CANTO DEGLI ANGELI e A DUE VOCI. Poi Teresa Cattaneo con IL ROSETO e FINESTRA ILLUMINATA.
Ogni due poeti che leggevano interveniva Angelo Coppelli. Purtroppo non ha potuto far ascoltare tutti i brani che aveva in programma perché due si sono persi chissà come. Il bello della diretta.
È venuto poi il turno del poeta dialettale talamonese per antonomasia Cesare Ciaponi che attraverso la sua arte racconta storie del passato, la vita e le memorie di un tempo, facendo anche a volte delle riflessioni e dei paragoni con il presente. Questa sera si parla di Natale e di pace. La prima poesia letta da Cesare Ciaponi, UL NATAL DA PININ (IL NATALE DA BAMBINI) la seconda in italiano si intitolava LA BELLEZZA “più che poesia qualcuno la chiama prosa poetica”. Confermo pienamente. Prosa poetica più filosofica che narrativa. La letteratura ha molte sfaccettature.
Dopo Cesare Ciaponi è stata Paola Mara De Maestri a proporre due chicche della sua arte intitolate IL PANE DEL SORRISO e RICORDO I NATALI.
Angelo Coppelli ha dato un contributo prezioso anche offrendo la sua musica come sottofondo musicale durante le letture dei poeti, strimpellando con la sua chitarra. Dopo queste ultime due letture ha proposto una canzone conosciuta più nei paesi di lingua anglofona che parla di un tamburino che si reca in visita ad un presepe portando un piccolo dono.
È stato poi il turno di Giusy Gosparini la quale aveva già fatto la scorsa primavera una piccola presentazione di una sua raccolta poetica nel negozio CATIA CREZIONI 2000 di una ex dipendente. Giusy Gosparini ha infatti esercitato per gran parte della sua vita il mestiere di parrucchiera, scoprendo la poesia (una vocazione che in realtà, come lei stessa raccontava, l’ha accompagnata per tutta la vita, ma che non aveva trovato un vero e proprio sbocco) in seguito ad un incidente accorso alle sue mani che l’ha costretta a chiudere la sua attività. Lei stessa nel raccontare questa vicissitudine personale disse “il Signore mi ha permesso di trovare una nuova strada”. Nel raccontare la sua poesia Giusy Gosparini dichiarò di “non utilizzare termini troppo ricercati, ma di basarsi molto sui sentimenti e sull’osservazione della natura”. Questa sera Giusy Gosparini ha proposto tre poesie intitolate SUSSURRA IL VENTO che riprende tematiche di attualità come appunto le morti del mare per la disperazione e gli orrori giustificati in nome della religione e A NATALE TUTTI BUONI, un sogno. Per finire IL BIMBO NON SA.
Anche Angelo coppelli ha questo punto non ha ne cantato ne suonato, ma letto una lirica intitolata CREARE PACE “perché la pace dobbiamo crearla noi, nessuno ce la offre” .
A seguire un’altra poetessa di nome Giuseppina ha letto IL MIO NATALE e LETTERA DI UNA MADRE dedicata ovviamente alle sue figlie.
Angelo Coppelli per rimpiazzare i due brani che non è riuscito a trovare ha proposto un canto di pace dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze del Mondo che se si dessero la mano potrebbero fare un girotondo intorno al Mondo. in chiusura di serata è stato riproposto questo brano e tutti hanno fatto un girotondo intorno alla stanza. Intanto però un momento teatrale, una scenetta che ha visto per protagonisti Angelo Coppelli e Giusy Gosparini. La prima di due scenette.
Il ciclo delle letture poetiche è poi proseguito con Paolo Mandelli che ha proposto i brani IMMAGINI DI SOGNO e IL SOLE DI DICEMBRE. A seguire Patrizia Biglioli con LA PACE e NATALE NON PER TUTTI.
E ora Angelo Coppelli con BLOWIN IN THE WIND scritta nel 1964 su un tovagliolo in un pub di Greenweech Village quando il suo autore Bob Dylan era ancora uno dei tanti cantanti underground emergenti. Meno male che qualcuno ce la fa. Dovremmo riflettere un po’ tutti su quello che ci perdiamo impedendo ai talenti di emergere e di esprimersi. I sogni uccisi e soffocati sono un danno che si ritorce contro l’umanità intera.
Non è mancato chi ha voluto dedicare un pensiero alla maestra Ines Busnarda Luzzi una persona che ha trasmesso cultura e senso civico. Il brano si intitola BLU CARTA DA ZUCCHERO.
Dopo la seconda piccola recita del duo Coppelli-Gosparini ecco un fuori programma di paolo Mandelli che ha voluto recitare una poesia inizialmente non prevista, dedicata al fratello e ai fratelli in generale. “si diventa fratelli quando si condivide qualcosa non esiste solo la fratellanza di sangue”. La poesia recava titolo NASCEMMO FRATELLI.
Siamo arrivati al gran finale dopo il quale l’Assessore Lucica Bianchi ha voluto dire ancora qualche parola.
Vorrei dare un corollario a questa bellissima serata riprendendo una strofa di una poesia letta in un opuscolo regalo di Angelo Coppelli, un testo che esprime benissimo i ringraziamenti che avrei voluto fare. Con queste parole di pace, amore, armonia ringrazio i poeti che sono intervenuti stasera che sono nostri, un nostro patrimonio locale. Non resta altro che augurare che la pace e l’armonia accompagnino tutti in ogni momento della vita perché non potrebbe esserci niente di più meraviglioso di queste tre semplici parole.
Non c’è bisogno di aggiungere altro.
Antonella Alemanni