Duccio da Boninsegna, Maestà del Duomo di Siena, 1308-11,Museo dell’Opera del Duomo,Siena
Vanto di Siena, concepito come “il maggior monumento della cristianità”, il Duomo di Santa Maria Assunta è tra le più riuscite creazioni dell’architettura romanico-gotica italiana. La Cattedrale fu eretta nel luogo in cui – secondo la tradizione – esisteva una chiesa fin dal IX secolo La costruzione iniziò nel 1229 e fu portata a termine solo alla fine del Trecento. Tra il 1258 e 1285 la direzione dei lavori fu affidata ai monaci Cistercensi di San Galgano, che chiamarono a Siena Nicola Pisano e suo figlio Giovanni.
All’inizio del Trecento, Siena era al massimo della sua prosperità e le proporzioni della Cattedrale non apparvero più degne dello splendore della Repubblica. Si decise quindi di ricostruire una nuova e grandiosa Cattedrale – il Duomo Nuovo – di cui l’attuale chiesa sarebbe stata solo un transetto. Il progetto fu affidato a Lando di Pietro nel 1339. Ma la peste del 1348 e le guerre con le città vicine fecero precipitare la situazione che da florida divenne critica, e l’ambizioso progetto fu definitivamente abbandonato. Ancor oggi rimane la testimonianza di quest’opera incompiuta, in fondo alla fiancata destra del Duomo.
Dopo questa parentesi, si tornò a lavorare sul duomo originario e nel 1376 fu affidata la costruzione della facciata superiore a Giovanni di Cecco; nel frattempo la cupola e il campanile erano già stati eseguiti. Nel 1382 si provvedeva al rialzamento delle volte della navata centrale e alla ricostruzione dell’abside: solo allora il Duomo poté considerarsi terminato.
L’ESTERNO – La facciata in marmi policromi ha una ricca decorazione scultoria. La zona inferiore, aperta da tre portali con timpani gotici, è opera di Giovanni Pisano, così come le statue dei profeti, dei filosofi e dei patriarchi, mentre la parte superiore è del Trecento e mosaici ottocenteschi decorano le tre cuspidi. Il fianco destro, scandito dalle fasce marmoree chiare e scure, è aperto da grandi finestre a tabernacolo e dalla Porta del Perdono, sormontata da un bassorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino, attribuito a Donatello. I contrafforti sono coronati da statue di profeti, copie degli originali del XIV secolo, custoditi nella cripta di San Giovanni. Il campanile, a fasce bianche e nere, sorge su un’antica torre, presenta sei ordini di finestre ed è coronato da una cuspide a piramide ottagonale.
L’INTERNO – A croce latina, è suddiviso in tre navate da pilastri, che sostengono le volte dipinte in azzurro con stelle d’oro. La bicromia delle fasce bianche e nere raggiunge qui un effetto di grande enfasi, accentuato dal magnifico pavimento con tarsie marmoree prevalentemente dello stesso colore. I più antichi dei 56 riquadri risalgono al 1370 circa, e sono eseguiti in graffito, mentre i successivi sono vere e proprie tarsie. Gli ultimi riquadri furono realizzati nel 1547. Domenico Beccafumi è l’artista più impegnato nella creazione di questo splendido pavimento, poiché eseguì 35 tarsie nel 1517-1547, ma complessivamente vi lavorarono più di 40 artisti, in maggior parte senesi. Per motivi di conservazione, solo alcuni riquadri sono sempre visibili, perciò nella sua interezza il pavimento si può ammirare solo per brevi periodi ogni anno.
La navata centrale e il presbiterio presentano un cornicione sostenuto dai busti di 172 pontefici, sotto il quale si trovano i busti di 36 imperatori, opera del XV-XVI secolo. Vicino ai primi pilastri sono poste due acquasantiere, splendidamente scolpite da Antonio Federighi nel 1462-1463. La cupola, a pianta esagonale, è decorata da statue dorate di santi e da figure di patriarchi e profeti, dipinte a chiaroscuro alla fine del XV secolo.
Particolarmente interessante nel transetto destro è la Cappella Chigi o della Madonna del voto, a pianta circolare, eseguita per il papa Alessandro VII da Gian Lorenzo Bernini, al quale sono attribuite anche le due statue ai lati dell’ingresso (Maddalena e San Girolamo). Carlo Maratta dipinse la Visitazione, sulla parete sinistra, e da un suo quadro è stata eseguita a mosaico la Fuga in Egitto sulla parete destra. La Madonna del voto è della seconda metà del XIII secolo ed è oggetto di venerazione da parte dei Senesi, i quali si rivolgono a lei nei momenti di crisi o di difficoltà.
:Altare Maggiore del Duomo di Siena
Nel presbiterio sopraelevato, l’altare maggiore in marmo fu eseguito nel 1532 da Baldassarre Peruzzi, mentre il maestoso ciborio bronzeo è opera del Vecchietta (1467-1472), proveniente dalla chiesa dell’Ospedale di Santa Maria della Scala e qui posto nel 1506. Ai lati dell’altare maggiore figure di angeli, capolavori di Francesco di Giorgio Martini (1439-1502), tranne le due superiori. Sui pilastri del presbiterio sono posti otto candelabri in forma di angeli, eseguiti da Domenico Beccafumi nel 1548-50, il quale è autore anche dell’affresco dell’abside, alterato nell’Ottocento. Sopra l’affresco si trova la preziosa finestra circolare realizzata nel 1288 su disegno di Duccio, probabilmente l’esemplare più antico di vetrata piombata esistente in Italia. Infine, il presbiterio conserva un bel coro ligneo della fine del XIV secolo ed ampliato nel XVI.
Nicola Pisano(e allievi), Pulpito del Duomo di Siena, 1265-1268, marmo di Carrara
Nel transetto sinistro si può ammirare lo splendido pulpito di Nicola Pisano, capolavoro eseguito nel 1265-1269 con la collaborazione del figlio Giovanni, di Arnolfo di Cambio, di Donato e Lapo di Ricevuto. Il pulpito a pianta ottagonale è sostenuto da colonne, fra le quali si aprono eleganti archi trilobati, decorati da statue di profeti e di virtù. Delle nove colonne, quattro hanno la base a forma di leone, mentre la base della centrale è circondata dalle otto figure delle arti. Il parapetto è formato da sette pannelli con storie della vita di Cristo e con la raffigurazione del Giudizio Universale, uniti fra loro da statue di profeti e della Madonna con il Bambino. Il pulpito, eseguito a pochi anni di distanza da quello per il Battistero di Pisa,segna la piena adesione di Nicola Pisano allo stile gotico, che però non rinuncia alla sua formazione classica: la forza espressiva delle singole figure ne esalta l’individualità, mentre l’incalzante ritmo narrativo le fonde nell’unità della scena.
Si prosegue nel transetto sinistro, dove è posta la tomba del Card. Riccardo Petroni, eseguita da Tino di Camaino nel 1317-1318, il cui modello fu spesso ripetuto nel corso del XIV secolo. Di fronte, sul pavimento si noti la lastra tombale del vescovo Giovanni Pecci, opera di Donatello datata 1426. Si passa quindi nella Cappella di San Giovanni Battista, elegante costruzione rinascimentale che custodisce affreschi restaurati di Pinturicchio (1454-1513) e la statua bronzea di San Giovanni Battista, opera tarda di Donatello (1457). Nella navata sinistra è l’entrata alla Libreria Piccolomini. Usciti dal Duomo, si percorre la piazza sul fianco destro del Duomo e si scendono le scale, che conducono al Battistero di San Giovanni.
Libreria Piccolomini
Lucica Bianchi (NL VBA)