TALAMONA 1 maggio 2014 concerto del primo maggio
UNA SERATA DI MUSICA PER CELEBRARE LA FESTA DEL LAVORO
In occasione di questo appuntamento annuale che per i talamonesi è diventato una vera e propria tradizione, questa sera, alle ore 21, presso la palestra comunale, la Filarmonica di Talamona ha deciso di far aprire il concerto alla banda giovanile, reduce da un concorso nazionale che si è tenuto sempre presso la palestra comunale, nel corso della giornata del 30 marzo di quest’anno. Un’occasione per valorizzare e far conoscere la scuola di musica attraverso la quale si formano i musicisti di domani e il futuro stesso della filarmonica.
Il primo brano che la banda giovanile ha eseguito è OPEN ROAD del compositore statunitense Robert Sheldon, un’opera che descrive in musica il viaggio attraverso le ampie strade americane a bordo di un’automobile, un modo per scoprire l’immensa vastità delle terre oltreoceano alla scoperta di nuovi luoghi e nuove avventure. OPEN ROAD è stato suonato durante il concorso nazionale nella sezione B dedicata ai ragazzi fino a 15 anni.
A seguire ATTACK OF CYCLOPS di Mark Williams. I ciclopi sono gigantesche divinità con un occhio solo appartenenti alla mitologia greca. Con questo brano il compositore ci aiuta ad immaginare proprio un attacco di queste creature.
E ora siamo all’ultimo brano eseguito questa sera dalla banda giovanile. FLASH FLOOD è dedicato alla grande forza dello spirito umano e si ispira un particolar modo alla capacità umana di riprendersi dalle catastrofi che la natura talvolta ci riserva. Questo brano ad opera di Chris Bernotas, prende spunto dal modo in cui è stato affrontato l’uragano Irene che nell’estate del 2011 ha devastato la costa atlantica degli Stati Uniti. Questo brano è stato eseguito durante il concorso nazionale nella sezione A dedicata ai giovani fino ai 18 anni. L’esecuzione di questo brano è stata accolta da una grande ovazione e dalla richiesta di un bis. Prima di proporlo sono stati presentati i componenti della banda giovanile alcuni presenti anche nella filarmonica. Ai flauti Mara Bertolini e Sofia Bianchini. All’oboe Nicolas Duca (che insieme con Sofia Bianchini è entrato nelle file della filarmonica a partire dal gennaio di quest’anno). Ai clarinetti Silvia Bedognè, Elena Cassera, Elisa Libera, Monica Nirosi, Laura Petrelli, Alessia Tarabini. Al sax alto Nicolas Cerri, Michele Ciaponi, Lorenzo Duca, Valentina Perlini. Al corno Loris Gusmeroli e Simone Spini. Alla tromba Mirco Simonetta, Tommaso Sterlocchi, Luca Togni. Al trombone Stefano Cerri (che è anche presidente della filarmonica) e Gabriele Luciani. Al’euphonium Emanuele Petrelli. Alle percussioni Raffaello Barri, Alessandro Bertolini, Damiano Bertolini, Emanuela Gusmeroli e Denni Perlini. Sono stati presentati anche gli allievi della scuola di musica che frequentano i corsi propedeutici all’ingresso nella banda e allo studio degli strumenti: Alex Cerri, Leonardo Perlini, Alice e Martina Papoli, Mattia Scalina, Pierangelo Bertoletti, Samuele Caligari, Giacomo Ciaponi, Fabian Duca, Alessio Lanza, Giulia Mazzoni e Marta Perlini.
Dopo il bis è venuto il momento della filarmonica che ha aperto il suo concerto con l’INNO DEI LAVORATORI di Filippo Turati, il brano con cui ogni anno la filarmonica apre questo concerto. Quest’anno, come l’anno passato, questo brano vuole essere di sostegno ai lavoratori la cui situazione si mantiene difficile e precaria. La presentazione del brano è stata l’occasione per fare una piccola dedica a Celso Bedognè che è stato membro della banda per sessantacinque anni e che stasera era presente tra il pubblico che gli ha dedicato un’ovazione.
Il secondo brano eseguito si intitola CONDACUM di Jan Van de Roost, un compositore belga. Il brano fu composto nel 1996 in occasione del venticinquesimo anniversario della Arts Concil nel quartiere belga Contic. La storia della piccola comunità belga viene raffigurata in musica cercando di ricreare, in apertura, l’avanzata dell’esercito romano. Lo sviluppo del tema iniziale crea una sempre maggiore vitalità sino alla solenne conclusione.
A seguire CHILDREN’S MARCH di Percy Aldrige Grainger. Questa deliziosa opera si caratterizza per la spensieratezza con cui viene esposto il tema iniziale sempre presente fino al termine del brano con variazioni e cambi di colore continui. Ricco di ritmi anche stravaganti è un classico esempio di composizione originale per banda che può esprimere spunti e motivi di approfondimento per la crescita musicale di un gruppo. Ispirandosi alle più classiche melodie per bambini il compositore vuole ricalcare la spensieratezza e l’allegria di un girotondo tra amici.
È venuto poi il momento di DANZA UNGHERESE N. 4 di Johannes Brahms. Le danze ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Brahms agli inizi della sua carriera musicale nel 1852. Nella partitura originale le danze venivano qualificate come ungheresi perché a quel tempo il folclore magiaro era del tutto sconosciuto e soprattutto confuso con la musica zigana che quel popolo nomade aveva diffuso. Le danze ungheresi sono impregnate del ritmo e delle melodie zigane affrancate dal virtuosismo che veniva inserito dagli esecutori. La danza ungherese n. 4 si ispira alla melodia KALAXAI NEMLEC.
Il quarto brano di questa sera è OLIMPICA di Giovanni Orsomando, un compositore vissuto tra il 1895 e il 1988, uno dei maggiori direttori di banda musicale e uno tra i massimi autori italiani di brani originariamente scritti per questo organico. Ufficiale dell’esercito, è stato clarinetto solista nella banda di fanteria. Trascorse gran parte della vita a Caserta dirigendo bande musicali, insegnando e componendo. Fu direttore della banda della provincia di Roma e nella parte finale della sua vita si trasferì a vivere nella capitale. Tra le sue composizioni oltre 120 opere. Una delle più conosciute, tipica dei repertori delle bande del sud è proprio questo brano, OLIMPICA.
A seguire GOLDEN EAGLE MARCH di Alfred Reed, un compositore americano. Si tratta di una marcia dalla forma classica composta nel 1991 in occasione del quarantaseiesimo meeting nazionale giapponese di bioetica. Il tema del brano deriva infatti da una canzone tradizionale del folclore nipponico e vuole essere un inno gioioso per l’apertura dei giochi in cui si trovano a cimentarsi concorrenti di ogni età.
Prima dell’esecuzione dell’ultimo brano ha preso la parola il sindaco Italo Riva che dopo aver ringraziato l’assessore alla cultura di Morbegno Cristina Ferrè tra il pubblico del concerto, poi la filarmonica sottolineando come essa si sia sempre prestata ad onorare la festa del primo maggio, una festa cui l’amministrazione comunale tiene particolarmente come tributo a tutti coloro che con il loro lavoro migliorano le nostre vite però anche a ricordo di quanti ora vivono delle difficoltà lavorative perché hanno perso il lavoro o perché, come accade ai più giovani soprattutto faticano a trovarlo e infine di tutti coloro che a volte perdono la vita a causa del lavoro, un evento che vuol essere di speranza e di conforto per tutte queste realtà in attesa che la situazione possa migliorare (il che era stato detto anche un anno fa si spera che l’anno prossimo da questo punto di vista “la musica cambi” ndr). A questo punto la parola è passata a Simona Duca, assessore alla cultura del comune di Talamona che ha sottolineato l’importanza della filarmonica come parte dell’identità culturale talamonese e ha condiviso le sue impressioni personali incentrate soprattutto sull’eleganza dei gesti degli strumentisti.
A questo punto, dopo vari ringraziamenti, è venuto il momento del brano conclusivo della serata intitolato GRAN VARIETA’ di Marco Marzi, musicista milanese. Un brano espressamente dedicato alla tradizione televisiva degli anni Ottanta, anni in cui il varietà nasceva come evento principale dei palinsesti tv. Un brano di cui è stato chiesto il bis.
Dopo aver così ben nutrito lo spirito con questi brani magistralmente eseguiti e presentati a fine serata è venuto il momento di nutrire anche il corpo con un rinfresco offerto dalle officine meccaniche Barni. Essendo infatti Talamona il principale paese dell’area industriale insieme con Morbegno è tradizione che il rinfresco venga offerto ogni anno da qualcuno che ha un’attività in quell’area. Il risultato è stato una serata arricchente sotto tutti i punti di vista.
Antonella Alemanni
TALAMONA 3 maggio 2014 un insolito spettacolo al piccolo teatro dell’oratorio
ZIMMER FRY SHOW
UNA SERATA IN ALLEGRIA FATTA DI MUSICA E INTRATTENIMENTO
Questa sera alle ore 21 al piccolo teatro dell’oratorio si è voluto proporre uno spettacolo insolito che vira dal teatro puro verso uno stile di intrattenimento più simile ai vecchi varietà con tanto di presentatore dallo stile esilarante come i mattatori televisivi di una volta. Uno spettacolo che mira a divertire il pubblico coinvolgendolo direttamente abbattendo quella che Pirandello chiamava la quarta parete del teatro vale a dire quella barriera invisibile che separa gli attori dalla platea. Uno spettacolo proposto dagli Zimmer Fry un gruppo canoro diretto dalla talamonese Valentina Mazzoleni, il primo gruppo pop rock a cappella animato al Mondo che si è esibito questa sera per la prima volta in assoluto a due anni di distanza dalla sua costituzione. Un percorso lungo e tortuoso fatto di impegno, passione e sacrificio che questa sera ha trovato il suo coronamento grazie alla sentita partecipazione del pubblico. Gli Zimmer Fry cantando senza strumenti o basi musicali (a cappella appunto) dandosi il ritmo e le sonorità con un uso animato della voce hanno proposto un variegato repertorio musicale (dalla dance anni Sessanta alle sigle dei cartoni animati passando per Michael Jackson e i Queen) aiutati in alcuni frangenti da alcuni componenti del pubblico (che sono stati scelti personalmente dal presentatore per accompagnare il gruppo la prima volta con strumenti e la seconda con precisi e codificati versi) quando non dal pubblico intero che doveva, in chiusura, prima battere le mani e poi pronunciare alcune parole onomatopeiche per dare il ritmo. Uno spettacolo in due tempi durato circa due ore che ha divertito grandi e piccini e che ha visibilmente riempito di gioia gli stessi Zimmer Fry (i cui membri sono anch’essi di età variabile dai giovani adulti ai signori di mezza età più o meno equamente ripartiti tra uomini e donne) i quali inseguendo con tenacia il loro sogno hanno ottenuto questa sera di regalare al pubblico presente una serata fuori dagli schemi.
Antonella Alemanni