LA MIA BANDA SUONA IL ROCK

TALAMONA 26 giugno 2015 concerto rock della filarmonica di Talamona

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LA FILARMONICA DI TALAMONA COME NON L’AVETE MAI SENTITA

Un concerto pieno di novità quello che ha avuto luogo questa sera alle ore 21. In primo luogo perché per la prima volta da quando seguo i concerti della filarmonica, ha avuto luogo all’aperto, nella piazza antistante al municipio, per l’occasione riempita di panche pronte ad accogliere un vasto pubblico. In secondo luogo perché è il primo concerto tenuto a battesimo dalla nuova amministrazione, completamente rinnovata. Infine per via del repertorio, tratto dal meglio della musica rock che eseguita con gli strumenti della banda ha creato effetti sonori talvolta sorprendenti e sempre comunque originali che ha permesso di fare “un viaggio negli anni accompagnati dai gruppi che hanno fatto la storia del rock internazionale” come ha dichiarato nell’introduzione Eleonora, presentatrice ufficiale della filarmonica presentando velocemente tutti i generi che sono stati toccati durante il concerto e che sono stati via via presentati dettagliatamente come di consuetudine “l’eccezionalità della serata” ha proseguito Eleonora “non è da ricondurre unicamente al repertorio inusuale, ma principalmente alla presenza di un grande direttore ospite, il Maestro Arturo Andreoli, un nome assai noto nel panorama bandistico nazionale che ci ha accompagnato per tre giorni rendendo più speciale la preparazione di questo concerto. Inoltre, come avrete già avuto modo di notare, questa sera la filarmonica sarà accompagnata da una vera e propria band rock che ci aiuterà a proporre le sonorità proprie del rock: il quartetto ARTESUONO”. A questo punto la parola è passata al nuovo sindaco Fabrizio Trivella che, dopo i ringraziamenti al pubblico numeroso si è espresso favorevolmente nei confronti della banda definendola “uno dei vanti di Talamona di cui tutti dobbiamo essere fieri. Tra l’altro colgo questo momento per ringraziare la filarmonica del benvenuto che mi hanno dato subito dopo le elezioni con la serenata sotto casa i cui video sono stati diffusi su FACEBOOK . Una sorpresa molto gradita e soprattutto inaspettata perché non ero al corrente di questa tradizione”. Ai ringraziamenti e alle lodi del sindaco è seguita una piccola riflessione sulla musica del nuovo assessore alla cultura Lucica Bianchi che avrà sicuramente modo, in questa nuova veste, di continuare a manifestare sempre meglio il grande interesse per la cultura che ha più volte espresso in altre occasioni. “io credo che la musica abbia un grande potere” ha esordito Lucica nel suo intervento “il potere di riportarci indietro nel tempo attraverso le storie che ci racconta così come ha il potere di proiettarci nel futuro attraverso la fantasia e l’immaginazione così che tutti noi possiamo provare contemporaneamente sentimenti di nostalgia e di speranza. Questa sera la musica è qui semplicemente per parlare di cio che le parole non riescono a dire. La musica esprime cio che è impossibile dire con le parole ed è impossibile rimanere in silenzio così come è impossibile rimanere in silenzio su una storia di filarmonica che comincia nel 1870 e arriva sino ad oggi attraverso un passato tumultuoso di guerre per il potere politico, le due guerre del Novecento, per arrivare fino ad oggi cantando e suonando. Oggi la filarmonica di Talamona rappresenta uno dei pilastri culturali del nostro paese, uno dei più importanti e dei più attivi. Concludo dicendo che secondo me la musica si basa sull’armonia che c’è tra il cielo e la terra quindi questa armonia che ci entra nel cuore trova li la sua dimora. Buona armonia dunque a tutti”. E dopo questo splendido discorso è venuto il momento di cominciare, di entrare nel vivo di questo insolito concerto.

La serata si è aperta con i Queen. Nati ufficialmente nel 1970 sono uno dei più famosi gruppi del panorama rock britannico, facilmente identificabili nel proprio leader, cantante e pianista Freddy Mercury. I Queen, in oltre 20 anni di carriera, hanno venduto quasi trecento milioni di dischi. I concerti dal vivo della band, circa settecentosette in ventisei nazioni, dal 1971 al 1986 erano animati da Mercury considerato uno dei più carismatici frondmen di sempre. I loro eventi si trasformavano in veri e propri spettacoli teatrali e proprio per questo motivo al gruppo è stato spesso attribuito il titolo di miglior live band della storia. La produzione musicale dei Queen è stata influenzata da numerosi artisti rock britannici come i Pink Floyd, Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin. Nel corso della loro carriera infatti, i Queen hanno toccato varie forme di musica rock. Associati prevalentemente a sound progressive, arte gran rock, attinsero tuttavia ai più svariati generi musicali passando dall’hard rock al pop rock dall’heavy metal al rock and roll al rock psichedelico. Sperimentarono anche sonorità lontane dalla radice rock del quartetto come blues, dance rock, funk, falk, musica classica e rock sinfonico. La banda questa sera ha proposto un brano che è un miscuglio dei classici più famosi dei Queen.

A seguire una breve compilation di altre band e interpreti del rock soprattutto heavy metal. L’heavy metal, spesso abbreviato in metal è un genere musicale derivato dall’hard rock. Il metal ha, quale principale caratteristica, i ritmi fortemente aggressivi e la potenza del suono ottenuto attraverso l’enfatizzazione dell’amplificazione e della distorsione delle chitarre, dei bassi e spesso persino delle voci. Tra gli esponenti di maggior spicco proposti questa sera vanno menzionati gli Iron Maiden, gruppo heavy metal britannico, formatosi a Londra nel 1975, per iniziativa del bassista Steve Harris, sono considerati uno dei gruppi più importanti ed influenti del genere e fanno parte della new have o British heavy metal, corrente al cui sviluppo hanno fortemente contribuito. I Black Sabbath, nati a Birmingham nel 1968 sono uno dei gruppi più influenti di tutto il genere heavy metal che hanno contribuito in modo determinante alla nascita del suo sottogenere don metal. Gli Scorpion, nati ad Hannover, in Germania nel 1965 sin dall’inizio hanno avuto, quale leader carismatico, il chitarrista Rudolf Shenker. Tra i massimi esponenti storici dell’hard and heavy, sono considerati una delle maggiori realtà musicali della storia musicale tedesca e mondiale per i generi hard rock ed heavy metal appunto. Infine menzione particolare per Ozzy Osborne, cantautore e compositore britannico nato a Birmingham nel 1948, divenuto famoso prima con i Black Sabbath e poi con una carriera solista di grande successo Osborne è riconosciuto da tanti come il padrino dell’heavy metal per la sua musica e per il suo carisma sul palco un vero innovatore del genere. Il brano suonato dalla filarmonica dopo questa presentazione, chiamato genericamente METAL altro non è che un omaggio che contiene in sé richiami a ciascuno di questi artisti ora citati.

Ed è arrivato poi il momento clou della serata. Il CONCERTO GROSSO dei New Trolls riarrangiato per banda e diretto dal Maestro Arturo Andreoli. I New Trolls sono tra i pochissimi gruppi italiani che pur attraverso mille peripezie, sono riusciti ad arrivare ai giorni nostri partendo dagli anni Sessanta. Quando nel 1971 fu pubblicato il CONCERTO GROSSO per i New Trolls il panorama musicale italiano si trovò di fronte ad uno dei primi innovativi esempi di integrazione fra musica ad esplicita ispirazione classica ed elementi di espressione rock che arrivavano in quel periodo proprio direttamente dall’Inghilterra. Alla base di quell’esperimento c’erano le composizioni che Luis Bacalov ideava per il cinema al pari di altri suoi colleghi suoi contemporanei come Nino Rota ed Ennio Morricone. Su quelle musiche i New Trolls innestavano magistralmente le sonorità che gruppi come i Genesis cominciavano a proporre con successo. Il CONCERTO GROSSO scritto da Luis Enrique Bacalov è diviso in tre movimenti: il primo movimento, allegro, è un lavoro strumentale dove l’orchestra dialoga coi fraseggi della chitarra; il secondo movimento, adagio, è un brano lento immerso in piena atmosfera barocca che ci riporta indietro nel tempo, a palazzo di qualche corte francese; il testo sul finire, cita una famosa frase dell’AMLETO di Shakespeare “morire dormire forse sognare”; il terzo movimento cadenza, si apre con un assolo di clarinetto sul quale si innestano poi gli altri strumenti ed a seguire anche il gruppo per costruire poi insieme il ritorno al tema iniziale del primo movimento.

La filarmonica ha concluso il suo concerto con una raccolta di brani dei Deep Purple, un gruppo musicale rock inglese formatosi a Hartford nel 1968. Insieme ai Black  Sabbath sono considerati tra i principali pionieri del genere heavy metal nonché una delle band più influenti del panorama musicale degli anni Settanta con un substrato musicale molto vario che spazia dal blues al rock and roll dal funky al jazz e al falk, dalla musica orientale alla musica classica. Il suono della band comprende anche elementi di rock progressivo, genere in auge nel periodo. La raccolta eseguita dalla filarmonica presenta le più significative canzoni del gruppo. Nell’esecuzione si è distinto in particolar modo l’assolo di chitarra del gruppo ARTESUONO  i cui membri sono stati presentati al termine dell’esecuzione del brano. Alla chitarra Michele Rusmini. Chitarra e voce Joe Valenti. Al basso Andrea Cocilovo. Alla batteria Marco Lori. Nella parte finale della serata hanno tenuto un loro piccolo concerto presentato come I CLASSICI DEL ROCK , ma che a me è sembrato più un misto di brani tratti dalla musica leggera e popolare (soprattutto De Andrè) reinterpretati in chiave rock, un piccolo concerto al termine del quale ha preso la parola il presidente della filarmonica Stefano Cerri per il consueto momento degli omaggi dei ringraziamenti e degli auguri in seguito a lieti annunci (come quello delle imminenti nozze del Maestro Pietro Boiani).

Prima del congedo non poteva mancare il momento dei bis. Il primo bis acclamatissimo è stato quello del CONCERTO GROSSO diretto da Arturo Andreoli che prima di dirigere ha voluto prendere la parola “vorrei che il CONCERTO GROSSO possa rimanere nei cuori della banda e di questo meraviglioso pubblico in grado di creare una così intensa corrispondenza” ha esordito il Maestro Andreoli “vent’anni fa ho conosciuto la Valtellina e l’anno scorso il presidente della filarmonica, ma non pensavo che la Valtellina avesse questa grande forza e ospitalità che mi commuove e mi rende orgoglioso. Vent’anni fa col Maestro Della Fonte ho trovato una realtà diversa e ho potuto vedere come l’esperienza fa crescere e migliorare” il Maestro ha inoltre voluto condividere col pubblico alcuni brevi aneddoti dell’inizio della sua carriera e ha ricordato che proprio oggi compie 64 anni. Quale miglior modo di festeggiarli se non collaborando ad un concerto di tale successo che credo abbia lasciato a tutti l’imperituro ricordo di un’esperienza intensa?

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Antonella Alemanni

SUONATE PER LE FESTE

TALAMONA 7 dicembre 2013 concerto della filarmonica presso la palestra comunale

DUE BANDE UNITE IN UN UNICO CONCERTO PER SALUTARE INSIEME L’ARRIVO DEL NATALE

Quest’anno, per il tradizionale concerto d’inverno,alla palestra comunale alle ore 21, la filarmonica di Talamona ha voluto fare le cose in grande invitando ad allietare la serata degli affezionati talamonesi anche un’altra banda, il corpo musicale Giuseppe Verdi proveniente dalla provincia di Como precisamente da Anzano del Parco, e dividendo dunque il concerto letteralmente in due parti. Il corpo musicale Giuseppe Verdi è stato creato nel 1922 e inizialmente intitolato ad un’antica famiglia di Anzano: gli Ortelli.  Nel 1970, la denominazione venne mutata e la banda prese il nome di “Giuseppe Verdi”, con regolare statuto. I 90 anni di attività, di crescita e di soddisfazione sono segno non solo della passione per il suono, ma anche di impegno civile e sociale. Suonare nella Banda è un momento di forte aggregazione che favorisce lo scambio di opinioni, di idee e di conoscenze, perché ancora oggi la Banda sotto la passione per la musica riunisce diverse generazioni, uomini e donne, ragazze e ragazzi di diverse età. Dal 2009 i ragazzi provenienti dalle scuole primarie di Anzano e dintorni si sono costituiti in una banda giovanile che può contare anche su una scuola estiva di formazione musicale. Ma è soltanto nel corso della seconda parte della serata che il pubblico ha potuto conoscere bene gli ospiti. Come vogliono le regole della buona educazione, il compito di iniziare il concerto è spettato ai padroni di casa che, sotto l’egida del maestro Pietro Boiani, hanno proposto quattro brani magistralmente eseguiti ed efficacemente presentati. Il primo brano si intitola NOBLES OF MYSTIC SHIRE ed è una marcia del compositore americano John Philip Sousa il quale, dopo essere stato violinista nell’orchestra di Offembach, in turneè negli USA dal 1876 al 1877 divenne direttore d’orchestra della marina americana. Questo suo nuovo incarico lo portò a dedicare gran parte delle sue composizioni al genere della marcia (tra le sue più famose THE STARS AND STRIPES FOREVER, THE WASHINGTON POST e HAND ACROSS THE SEA) fino a diventare il re indiscusso di questo genere che ben si presta all’esecuzione anche da parte degli organi bandistici grazie ai raffinati arrangiamenti di Frederick Fennel. Il brano eseguito questa sera è stato composto da Sousa nel 1923 ed è caratterizzato da un forte stile orientale e dal fatto che è l’unico tra i 120 brani composti in tutto da Sousa ad avvalersi anche dell’arpa. Il secondo brano è stato PRIMA SUITE IN MIb di Gustav Holt, compositore inglese vissuto tra il 1874 e il 1934 e che ha segnato in maniera indelebile la storia della musica per fiati. Con questo brano, composto nel 1909, ha sancito la strumentazione che le bande avrebbero usato da allora sino ai giorni nostri. Stranamente mai eseguito fino al 1920 è un brano che si caratterizza per eleganza e fascino pur mantenendo una grande semplicità e trasparenza. I temi utilizzati, sempre identificabili, vengono proposti in diverse forme utilizzando tutti i colori che l’organico di una banda può offrire. In particolare questa sera la banda ha proposto il primo movimento di questo brano, la Ciaccona. Il terzo brano è stato BROOKSHIRE SUITE  di James Barnes, un altro compositore che molto sta lasciando alla musica per banda. Questo suo brano in particolare si caratterizza per lo stile complessivo perfettamente adatto agli strumenti a fiato, scandito da tre movimenti in tre diversi stili. Il primo è quello denominato fanfara e marcia e introduce il brano con carattere marziale, facilmente accostabile allo stile delle formazioni bandistiche. Il secondo denominato piccola canzone jazz avvicina in maniera elegante la banda allo stile swing. Il terzo tempo, denominato fuga propone appunto la forma tipica della fuga, con un tema introdotto dalla sezione delle trombe e ripreso in seguito come imitazione dalle altre sezioni. L’ultimo brano proposto dalla filarmonica di Talamona è stato HOLLYWOOD MILESTONES un coktail di colonne sonore famose di altrettanti famosi film (per citare solo alcuni titoli LO SQUALO, RITORNO AL FUTURO, LA BELLA E LA BESTIA, MOMENTI DI GLORIA, FORREST GUMP, ET, INDIANA JONES, STAR TREK, APOLLO 13, LOVE STORY). A questo punto il testimone è passato al corpo musicale Giuseppe Verdi diretto, dal 2008, da Chiara Tagliabue, impegnatissima anche nel tenere corsi di formazione per insegnare ai bambini di classe terza e quarta elementare di Anzano a suonare il flauto (un corso che si concluderà con un’esibizione dei bambini il prossimo sabato il 14 dicembre) che questa sera ha proposto altri quattro  brani suonati altrettanto magnificamente, ma con una certa carenza per quanto riguarda le presentazioni, un modo invece utile secondo me per entrare in modo più approfondito nel vasto mondo della musica. Il primo si intitola HIGHLAND CATHEDRAL di Michael Korb arrangiata da Siegfried Rundel.  Il secondo brano si intitola CHORAL AND ROCK OUT un brano melodico composto da due tempi del compositore olandese Henk Van Lijnshooten meglio conosciuto con lo pseudonimo di Ted Huggens che si ispira, nel comporre questa armonia, ai motivi della musica classica. Il terzo brano si intitola CONTEST MUSIC di Lorenzo Pusceddu, originario, come si può intuire, della Sardegna, direttore della banda della sua città che ha al suo attivo più di trecento brani e tiene corsi formativi per giovani musicisti. Il brano eseguito questa sera è articolato in tre variegati momenti che lo rendono adatto come brano da concorso. Il quarto e ultimo brano previsto in programma si intitola JESUS CHRIST SUPERSTAR composto da Andy Lloyd Webber ed è ispirato alle vicende dell’ultima settimana di Gesù alla passione alla morte, alla resurrezione. Abbinata ai testi di Tim Rice quest’opera ha come punto di forza l’originalità di essere narrata dal punto di vista di Giuda Iscariota e di proporre una sorta di confronto ideologico tra i due personaggi principali. Al termine dell’esecuzione di questo brano la banda di Anzano ha voluto ringraziare la nostra filarmonica e il nostro comune per averla ospitata il sindaco di Anzano Rinaldo Meroni e la presidentessa Giovanna Marchetti. Un momento di scambio di piccoli regali, ma anche di impressioni e di emozioni relative a questa serata con interventi anche del presidente della nostra filarmonica Stefano Cerri e del maestro Pietro Boiani, interventi volti a sottolineare la positività di questa serata e il ruolo molto importante che la musica può avere nella formazione dei giovani. Prima di concludere la serata c’è stato il tempo per l’esecuzione, da parte del corpo musicale Giuseppe Verdi di altri due brani. Il primo THE STAR WARS SAGA altro non è che la famosa colonna sonora dei film altrettanto famosi di George Lucas. Le musiche sono state composte da John Williams e sono state presentate questa sera con l’arrangiamento di Mike ? . Si tratta di un miscuglio dei vari brani delle varie puntate della saga. Il secondo brano invece si intitola WHITE CHRISMAS uno dei brani natalizi più famosi che non poteva certo mancare in occasione di un concerto organizzato in prossimità delle feste natalizie. Il brano è stato scritto da Irving Berling e ne sono circolate nel corso del tempo diverse versioni e traduzioni tra cui l’italiana BIANCO NATALE. Il suo autore quando la compose si convinse da subito di aver scritto la sua migliore canzone. L’incisione più famosa del brano è quella di Bing Crosby del 1942 che nel 1943 si classificò come migliore canzone di un disco che risulta ancora oggi il più venduto nella storia della musica e che dal 1942 ad oggi non è mai uscito di produzione. E con questo ultimo brano si è concluso questo ricchissimo e variegato doppio concerto che ha sicuramente regalato al pubblico accorso una serata indimenticabile.

Antonella Alemanni